- Questo evento è passato.
Vynil Williams (usa) + BEANS (Antipop Consortium New York)
Aprile 14 @ 5:30 pm
Beans è uno dei fondatori degli Antipop Consortium insieme a High Priest e M. Sayyid, esordirono con una serie di singoli a cui seguì il primo album in studio The Isolationist (1999). Nello stesso periodo vennero scritturati dalla Warp Records. Si sciolsero nel 2002. Soltanto Beans avviò una carriera in proprio. La band tornò in attività nel 2007.[1][2] Nel corso della loro carriera hanno collaborato con DJ Vadim, Matthew Shipp, Bill Laswell, DJ Krush, Modeselektor e altri artisti elettronici e alternativi. A Bagni Elsa il live hip hop di Beans.
Vinyl Williams, al secolo Lionel, viene da una famiglia di musicisti: suo nonno è John Williams, nome che magari di primo acchito dirà poco agli appassionati di musica rock o alternativa, ma è decisamente un pezzo grosso, uno dei più importanti e prolifici compositori della storia di Hollywood, candidato ogni anno sulla fiducia per la migliore colonna sonora, ultima edizione compresa, arrivando ad essere la persona che ha ricevuto più candidature nella storia dopo Walt Disney: compositore di fiducia di Steven Spielberg e George Lucas, è la mano dietro al tema di “Guerre Stellari”, che rappresenta uno dei 5 oscar della sua carriera. Anche zio Joseph non è malaccio: ha sostituito Steve Porcaro come cantante dei Toto negli anni ’80 e lo è tuttora.
Per Lionel/Vinyl la scelta musicale è differente e se vogliamo adeguata alla componente anagrafica, ma s’intravede un elemento di continuità col nonno: la prolificità abbinata ad una ripetizione pedissequa di un modello, in questo caso neo-psichedelico, rappresentato però con una certa eleganza che rende l’ascolto sempre piacevole. Dalla prima traccia A Pearlescent Ray of Sunshine all’ultima Electric Electric cogliere differenze sostanziali in “Aeterna” e rispetto ai dischi precedenti è veramente difficile, ma questo non è del tutto un elemento negativo: piuttosto l’ascolto risulta un unicum abbastanza efficace come sottofondo. Gli stacchi sui tom così anni ’60, gli effetti vocali con voce sussurrata, il wah-wah ampiamente stravolto da ogni tipo di flanger immaginabile: tutto ciò contribuisce a 40 minuti piuttosto piacevoli, dove i singoli Love is a Sound e Petroglyph spuntano dal mazzo per qualche guizzo di originalità in più.
Si consiglia l’ascolto di “Aeterna” abbinato ad attività manuali e rilassanti, al posto del solito podcast: personalmente l’ho abbinato alla smallatura delle mandorle appena raccolte e la faccenda è volata via con leggerezza